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Ci sono molti modi di bere vino. Per delizia, per passione, per accompagnare un pasto o festeggiare una ricorrenza…

Franciacorta, Prosecco o spumante?

Tempo di lettura: 2 min

Pubblicato il: 25 maggio

Il prezioso nettare che sta all’interno del calice è un vino con le bolle… e allora, la domanda che sorge spontanea è: quale bolla fa per me? Un vino di Franciacorta? Un Prosecco o uno Spumante? Stiamo parlando di eccellenze del nostro Paese.

Cominciamo a vedere qualche caratteristica differenziante tra due di queste eccellenze italiane nel mondo. Cominciamo con il precisare che in entrambi i casi stiamo parlando di vini “Spumanti”.

Il Franciacorta viene prodotto in una zona della Lombardia, mentre il Prosecco si produce in Veneto – Friuli-Venezia Giulia, zone ben determinate e con peculiarità diverse. Il Prosecco viene prodotto usando il vitigno di Glera per almeno l’85% della composizione e si ottiene applicando il metodo Martinotti.

Questo metodo ci restituisce spumanti giovani, caratterizzati da freschezza brillante e aromi primari di frutta e fiori. Di fatto questa tipologia di vino va bevuta giovane. Il Franciacorta si produce usando vitigni di Chardonnay e/o Pinot Nero, che vengono lavorati secondo il Metodo Classico, quello utilizzato per la produzione dello champagne, per chiarezza. Nell’applicazione di questa tecnica vengono inseriti lieviti e zuccheri che dopo 18 mesi ci regalano un nettare dai profumi di nocciole, caramello e vaniglia, speziate sensazioni vellutate al palato 

Abbiamo raccontato che Prosecco e Franciacorta sono Vini spumanti quindi, adesso, parliamo dello Spumante nella sua accezione. Prodotto come lo champagne (metodo classico/Champenoise) trova la sua identità nel celebre Asti Spumante. Viene prodotto utilizzando il vitigno del moscato bianco che può essere lavorato con metodo Martinotti o Classico. Due sono le tipologie di Asti spumante, la variante Secco dal colore paglierino e i profumi di tiglio e acacia e la variante Dolce, dal naso delicato e il sapore aromatico.

La sua diffusione fino a livello mondiale si deve in prima persona Carlo Gancia che nel 1865 per geniale intuizione, ha imparato le tecniche di spumantizzazione dello Champagne che potevano essere applicate ai vini rossi amabili, ma che lui estese alle uve dolci, soprattutto riuscendo a bloccare la fermentazione prolungata del mosto, dando vita al primo Moscato champagne. L’Italia ha una tradizione di vini spumanti nel mondo che ha dello straordinario, quelli di cui abbiamo parlato propongono veri e propri capolavori di esperienza per i nostri palati, anche quelli meno raffinati. 

Dunque, il nostro quesito non sarà mai quale tipologia di bollicina bere, certo sceglieremo quello che ci piace di più al primo impatto, ma sapremo trovare proposte di ogni genere e gusto, soprattutto nel nostro Paese, riconosciuto come leader planetario nella storia di vinificazione.

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