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SAVE WATER, DRINK CORTESE MARENGO

Non bere Spritz ma vino Cortese

Tempo di lettura: 3 min

Pubblicato il: 21 maggio

NON BERE SPRITZ MA VINO CORTESE

L’aperitivo, questo grande fautore di giovialità, convivialità, e condivisione del tempo “before dinner”. Una moda italiana, poi esportata in tutto il mondo attraverso i secoli.

La premessa è doverosa per richiamare il significato del titolo, per dare un senso a quel piacere edonistico che ritroviamo ogni volta che accostiamo le labbra al bicchiere per inebriarci, da soli o in compagnia, prima della cena o di un  pasto in generale. Questo rito, diventato ormai un “must have” insostituibile in giro per i 4 angoli della Terra, ha un’origine tutta italiana, ma di più ancora tutta piemontese derivante da un’antica e reale tradizione, essendo stato concepito in onore del Re Vittorio Emanuele II di Savoia, dal mastro di Bottega Antonio Benedetto Carpano che distilla per la prima volta, alla fine del 700 il” Vermouth”, il primo liquore aperitivo della storia.

Attraverso il tempo arriviamo ai giorni nostri, quelli in cui il nostro Bel Paese continua a dettare le mode del drink aperitivo. Oggi più che mai, in Italia, ma ormai dovunque, quando pensiamo all’aperitivo, il primo nome che ci viene in mente è sicuramente LO SPRITZ, per essere precisi l’Aperol Spritz, essendo composto da 3 Parti di Prosecco, 2 Parti di Aperol, e 1 parte di Soda (o acqua gassata). Lo stesso Aperol, anch’esso di pensiero ed origine tutta italiana, ormai ambasciatore del globo dell’aperitivo italiano, nato dall’estro della famiglia Barbieri, di casata padovana, che lo brevettò nel 1819, e che ne vendette il brand al Gruppo Campari ci riporta oggi al tema più chiacchierato: “che cosa beviamo all’aperitivo?”  

Normalmente la prima risposta automatica è “SPRITZ”, ma ormai, si sa che noi italiani abbiamo la capacità, il vizio ed anche un pizzico di presunzione da voler sempre dettare le regole e “sparigliare” le carte in tavola. Da questa continua evoluzione nasce la nuova voglia di tornare verso il vino, in tutte le accezioni ovviamente, ma con particolare attenzione alle bollicine, del resto lo Spritz è composto da 3 parti di Prosecco.

Proprio per questo le richieste cominciano un po’ a stimolare la fantasia di chi somministra bevande, nel proporre nuovi sapori, nuove etichette di gusto diverso, in prima battuta il Prosecco, per andare poi verso Franciacorta, e soprattutto la nuova emozione che ha un nome “gentile”. Ecco allora approdiamo al VINO CORTESE, questo non più tanto sconosciuto “personaggio”, un vitigno piemontese a bacca bianca, lavorato secondo il metodo dell’astigiano Martinotti, che dà vita ad una bevanda limpida, affascinante, di bassa gradazione alcolica, ma sorprendentemente piena di fiori, di profumi di frutta, esaltante in ogni sorso. Il VINO CORTESE oggi si appresta a conquistare nuove frontiere, un pubblico trasversale, di tutti i gusti, alla ricerca del nuovo sapore, la nuova emozione di tendenza, e la richiesta di questo Vino Cortese, che porta un nome chiaro ed evocativo “IL MARENGO”, saprà deliziare molti palati.

Sarà significativo nella proposta dei drink & wine bar il nuovo Cortese MARENGO, così elegante, beverino, e uniformemente attuale sia nel pomeriggio che alla sera. Siamo sicuri nell’affermare questo concetto che richiama un vecchio adagio:

SAVE WATER, DRINK CORTESE MARENGO

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